Attraverso improvvisazioni e racconti i ragazzi hanno lavorato con le insegnanti sulla loro memoria, sui luoghi di origine, raccogliendo storie, oggetti, fotografie. Hanno scritto, hanno agito, si sono relazionati. La modalità è stata quella del laboratorio teatrale che diventa motore di conoscenza nei confronti di sè e dell’altro, ma anche spinta alla ricerca, alla scoperta, alla narrazione, all’incontro.
Hanno preparato delle domande da rivolgere ai residenti della Cascina Panigada, una casa in cui vivono 8 anziani. I ragazzi li hanno incontrati ed è stato amore a prima vista. Reciproco. La curiosità si è scatenata. Il racconto è stato vivace. Il momento molto emozionante e al tempo stesso divertente. Due momenti della vita lontani che si incontrano e si confrontano.

Lo spettacolo messo in scena è stato quindi il frutto di una riflessione, ma anche di una relazione, sguardo, coraggio e poesia nell’incontro. Un viaggio in un mondo interiore, che sa però di decisioni e di conflitti, di azioni e di relazioni. Un salto in un buio che è memoria, la memoria del futuro.

C’E’ CHI HA DETTO CHE…

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