Il mondo reale e il mondo immaginato. L’ombra, la nostra ombra. Da piccola controllavo sempre dove fosse la mia ombra, come avere un’amica sempre accanto…da grande la mia ombra mi piace sempre perché mi fa sembrare più magra e più alta! Qui, in questo spettacolo, mi viene in mente l’ombra di Peter Pan, che aveva una coscienza e anche una vita propria, che voleva fuggire da Peter …o era Peter che voleva staccarsi?
Le musiche di Angela Kinczly, e la sua voce, ti prendono per mano come un conforto, anche se piove e si suona unplugged, anche se da dentro il ristorante arrivano schiamazzi…
Liuz
Penso che mettere in scena la persona interiore sia una cosa complicatissima e loro hanno superato la barriera che di solito c’è. Ho apprezzato tantissimo anche la parte musicale, lei è meravigliosa!
Faccio un grande plauso a Francesca Mainetti, Roberta Moneta e Valeria Battaini, perché riescono a travalicare quelle che sono le barriere difensive che ognuno di noi ha e che poi molto spesso anche noi operatori indossiamo come maschere, come meccanismi di difesa. Invece loro riescono a liberarsi e a farci liberare da queste situazioni che possono essere anche paralizzanti. Io sono veramente onorato di lavorare con loro tre e portare avanti questo discorso sia come teatro di base che come compagnia teatrale Metamorfosi. Tutto quello che succede in questa compagnia ti mette in crisi ma allo stesso tempo ti stimola e ti porta ad una trasformazione continua, una metamorfosi appunto. (Nicola Stella infermiere UOP 23 Via Romiglia e attore dello spettacolo La casa nella testa).
Molto emozionante. Anche questa cosa di fare teatro in luoghi meno convenzionali permette di far partecipare anche gente che in genere non ama luoghi chiusi o i teatri. (Katia)
Mi è piaciuto tantissimo perché mi ha fatto riflettere sull’importanza del sogno e di credere nei propri sogni, senza staccarsi dalla realtà.
Quella di portare il teatro fuori dal teatro è un’ottima idea, perché ognuno può partecipare senza essere intimidito dall’ambiente.
Secondo me il teatro andrebbe fatto sempre in strada, alla portata di tutti. (Sara)
Lo spettacolo mi è piaciuto e in parte emozionato. Portare l’attenzione dello spettatore in un luogo diverso è un’idea molto interessante.
Mi sono emozionata. Il teatro fuori dai soliti luoghi mi piace molto, perché è un modo di integrare le persone che si credono normali con il resto dell’esistenza. (Angela)