La gita dei miracoli comincia con un incrocio tra la signorina Rottermeier, decisamente più tenera (del resto ci chiama pulcini) e la versione femminile di Alberto Angela e anche un po’ Giacobbo. Ci si sente un po’ in escursione con il Club Med e un po’ con l’oratorio, ed è bellissimo riscoprire la tua città e conoscere un sacco di aneddoti (ma saranno cose vere? Anche quella del fulmine?). Poi c’è la stazione e …oh ma quei due lì sono veri o finti? Ed eccolo lì il 3. Saliamo tutti in evidente stato di eccitazione (o siamo in gita dopo tutto!) e la nostra guida ci rassicura tra uno scossone e l’altro di una guida un po’ sportiva! Mi distraggo un attimo finché non vengo di nuovo catturata da un pazzo che ce l’ha con Garibaldi, gli immigrati ed ha un evidente problema con gli escrementi dei cani. La ragazza africana seduta vicino a me ride come una pazza, meno male…temevo che gli sarebbe saltata addosso a quel razzista coprofobo! E poi la venditrice di frutta e verdura, i gemelli siamesi, i musicisti…ed ecco l’autobus n.3 trasformato in una jam session al ritmo di P C B! La ragazza di prima ride ancora di più e ora canta e balla insieme a me. Arriviamo al santuario, la mia compagna di ballo e risate rimane sul bus e mi saluta come se ci conoscessimo ormai bene, merito di quei folli minuti di corsa condivisa. La processione si forma, fino ad arrivare da lei, la Madonna delle Lucciole per sperare in un miracolo, per chiederle una grazia…tutti ad aspettarsi qualcosa in quell’angolo di periferia a cui anche Garibaldi volta le spalle.
Liuz
Lo spettacolo c’ è piaciuto un casino, è particolare, è la prima volta che vediamo una cosa così, itinerante. Non ce l’aspettavamo.
Questa parte della città no non la conoscevo, siamo di Brescia ma da queste parti non veniamo mai perché non abbiamo cose da fare qui. E’ una zona che purtroppo è famosa per le “lucciole” ormai, la si conosce per quello.
Ho trovato lo spettacolo divertentissimo, ma dietro gli spunti ironici nasconde delle verità importanti. Dice queste verità in modo divertente, ma non per questo meno serio. Divertente e serio sembrerebbe un ossimoro ma in realtà non lo è. Non sono di Brescia e questa periferia non la conoscevo, non credo di esserci mai venuta, forse ci sono solo passata con la macchina, so che qui bazzicano prostitute ma non è una cosa che mi tocca da vicino o che mi interessa.
Lo spettacolo è bellissimo. Mi ha lasciato l’esperienza di una Brescia che non frequento assolutamente, è servito anche a togliere un po’ di ansie e paura, rispetto alle persone che ci vivono o a quello con cui abbiamo convissuto in questo quarto d’ora di autobus…tra l’altro è la prima volta che prendo l’autobus a Brescia. Io sono della provincia, di Rovato ma conosco bene cosa si dice su questa zona, mamma mia! – Omnibus del 18 giugno 2017 –
Lo spettacolo mi ha messo un sacco di allegria, mi ha lasciato proprio una bella sensazione…anche quella cosa che dice <<la grazia si vede a tratti e nei posti in cui non te lo aspetti>>, mi è piaciuto un sacco.
Questa zona della città la conosco, ma non è che ci vengo…magari ci passo, ma non ho dei motivi particolari per venirci. So dei pregiudizi legati a questa zona, ma il fatto è che la gente parla ma poi non ci viene mai, è come con il Carmine qualche anno fa, anzi c’è gente che parla ancora male del Carmine e non sa nemmeno che cosa c’è adesso, per il fatto che nessuno viene a vedere, nessuno prova a rompere un attimo i pregiudizi. Voglio dire le cose negative accadono in ogni posto – Omnibus del 18 giugno 2017 –
Lo spettacolo mi è piaciuto moltissimo, ho visto sia quello del pomeriggio, che la replica serale…forse di sera è ancora più suggestivo, più emozionante. E’ anche interessante il discorso della periferia che, almeno mi sembra, non so se ho interpretato correttamente il messaggio, diventa anche sinonimo di emarginazione, di tutto quello che è hai margini in qualche modo. Mi è sembrato molto interessante, proprio partire dalla periferia, per sviluppare il concetto di periferia nella vita.
Io non sono di Brescia, ma vivo a Milano che è comunque una città dove c’è molta periferia . Insomma la periferia nella città è un discorso molto interessante, perché poi soprattutto nelle grandi città esiste il centro e poi tanti quartieri satellite di cui ci si vergogna anche un po’, che però sono in definitiva l’80% della città in fin dei conti e poi come sempre quello che si vede, quello che viene mostrato è sempre uno spettro molto piccolo di quello che è la realtà – Omnibus del 18 giugno 2017 –
Lo spettacolo è molto molto carino, parte dalla città come una dimensione in cui entri e ti sembra ti essere veramente in una gita turistica, per poi svilupparsi poi in tutt’altra cosa ed è molto interessante. Analizza alcune problematiche della città e della periferia: il pcb, l’immigrazione e lo fa in maniera molto leggera, e chi capisce, capisce. Io sono di Brescia, questa zona la conosco, anche se non ci vengo abitualmente, ma ogni tanto ci passo , so che ci sono dei pregiudizi legati a questo quartieri ma io credo che ormai tutto il mondo è paese, come è stato detto la globalizzazione è dappertutto, quindi non c’è più così tanta differenza tra il dentro e il fuori, tra il centro e la periferia – Omnibus del 18 giugno 2017 –
Lo spettacolo è molto interessante per l’aspetto di imprevedibilità e perchè coinvolge persone che sono estranee e inoltre porta in punti che hanno bisogno di essere maggiormente uniti alla città. Sono davvero molto soddisfatto. Credo ci sia bisogno di iniziative come questa, che aiutano anche l’integrazione, la conoscenza…il tutto in modo molto imprevedibile. Ho visto persone sul pullman che interagivano anche se non facevano parte del gruppo – Renato, Omnibus dell’8 luglio 2017-
Per me che vado poco a teatro è stata una sorpresa. Mi è piaciuto perchè porta il teatro nella realtà. La cosa che mi è piaciuta di più è che sono state coinvolte persone che non lo sapevo, perciò avete donato del divertimento a persone che non se lo aspettavano – Paola, Omnibus dell’8 luglio 2017-
Un ottimo lavoro. La cosa che mi ha colpito di più sono state le reazione delle persone che seguivano ignare lo spettacolo, perchè sull’autobus. Da incentivare sicuramente e continuare il fatto di portare il teatro fuori dai luoghi tradizionali, continuate così – Walter, Omnibus dell’8 luglio 2017-
Ho apprezzato moltissimo la drammatizzazione di quella che è una tragedia bresciana, cioè quella dell’inquinamento da PCB e soprattutto l’ironia che è stata fatta rispetto alla contadina, la venditrice di verdure, che proponeva la sua merce a chilometro zero – Marisa, Omnibus dell’8 luglio 2017-
Barfly apre a Omnibus <<Oltre la strada>>
Bresciaoggi del 18 giugno 2017
<<Omibus>>: teatro itinerante a piedi e in bus
Giornale di Brescia del 18 giugno 2017
Sull'<<Omnibus>> dissacrante e surreale