Molti stimoli, molto pratico e bello vedere gli altri e poi fare, perché ti dà i due punti di vista. Molto interessante anche lo studio della voce, il collegamento respiro e movimento. Anche la coscienza e la conoscenza del corpo, quando facevamo le marionette, ad esempio. Diciamo che ti fa venir voglia di approfondire tutto, non solo “assaggiarlo”. E bellissimo il fatto di essere all’aperto. (Francesca)

Bellissimo il fatto di essere persone diverse, di diverse età, di diversa preparazione, però che non hanno avuto nessun tipo di problema a interagire. Questo dimostra che le persone, quando vengo veramente ingaggiate su qualcosa che abbia un senso, ci sono. (Maria Antonietta)

Ho apprezzato molto la capacità di chi ha tenuto il laboratorio di darci degli stimoli e di dare la possibilità, a chi magari è più timido, di potersi esprimere, senza paura di sbagliare, ma sentendosi anzi incoraggiato. Ci ha sempre messo a nostro agio e credo sia anche per quello che siamo stati bene insieme. (Erminia)

A me è piaciuta molto anche la scoperta della fisicità, perché non avevo mai pensato di poter esprimere le emozioni col corpo, per me l’espressione delle emozioni è sempre stata attraverso il viso, per cui mettersi una maschera e far parlare il corpo è stata una novità in assoluto. Mi piacerebbe anche approfondirlo, perché è come acquisire un’espressività che non siamo abituati a usare. E poi una cosa che mi ha stupito molto è che ogni maschera, una volta indossata, sembrava fatta apposta per chi l’aveva, proprio quella persona, e invece sono delle maschere standard. Sembrava una cosa quasi magica.  (Paola)

Questo lavoro mi è piaciuto tantissimo, è un buon modo di far teatro anche per chi, come me, ha problemi con la voce. Qui, essendo molto fisico, non puoi parlare per via della maschera, ho provato difficoltà ma anche una sorta di sicurezza, ed è stato davvero molto interessante. Meraviglioso farlo all’aperto, nonostante siamo in un’estate torrida e con invasione di moscerini. (Natascia)

E’ stato molto molto bello. Non credo capiti tutti i giorni di trovare un laboratorio così, con un’insegnante di questo livello, gratuito! E poi bellissimo, così all’aperto e aperto, che arriva un ragazzo per caso perché incuriosito dalle persone o dal volantino e si aggiunge.  Questa è una cosa che credo servirebbe tanto a Brescia e al teatro, perché ci sono tante altre realtà teatrali a Brescia, anche molto valide, che però tendono un po’ a chiudersi, mentre quello di cui abbiamo bisogno, noi amanti del teatro e non, è portare il teatro fuori dai teatri, e questo che fa Barfly è un ottimo modo per farlo. (Matteo)

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