Fare queste cose nel parco mi dà l’idea di liberazione che mi piace tantissimo.
A me è piaciuto molto, rispetto soprattutto a quello che immaginavo io del teatro, questa purezza, questa essenzialità mi è davvero piaciuta.
Mi sono divertita molto.
Ho apprezzato l’informalità e il fatto che esperienze come questa, aperte a tutti e gratuite, non se ne trovano.
E’ stato un provocare qualcosa di nuovo in chi è qui, in chi assiste, in chi passa, qualcosa di nuovo che è dentro e che ha la possibilità di uscire fuori, grazie al fatto di aver portato fuori il teatro. Le persone hanno la possibilità, proprio perché gli attori escono, di portare fuori da sé qualcosa che magari rimane seppellito nella quotidianità.
Credo che il lavoro che abbiamo fatto stasera lavorerà dentro di me a lungo. Trovo molto bello e interessante il fatto di vedere l’attore che ci ha guidato stasera, domani durante lo spettacolo.
Mi è piaciuto molto il modo in cui si è tracciato il luogo, io abito a cento metri da qui e non ho mai pensato a questo spazio come uno spazio teatrale. Quindi si è trasformato per me questo spazio, ed è stato molto bello, è stato come scoprire questo parco in modo diverso.
E’ stato bello vedere lavorare insieme attori professionisti, con persone che fanno teatro da un po’ e persone che non hanno mai fatto teatro.