Sulla scena un personaggio ambivalente e complesso, un personaggio alla deriva e alla ricerca di una lingua capace di raccontarlo. La frammentazione dell’interiorità di una donna si fa metafora della crisi dell’utopia europea: la scissione fra maternità, religione e ruolo sociale si infrange nel mescolamento delle lingue dando vita all’ossimoro di una koiné babelica.